mercoledì 21 maggio 2014

Il design democratico di Ikea compie 25 anni


Lars Petersson e Filippa Lagerback
Filippa Lagerbäck, la svedese più famosa d’Italia, ha fatto una sua indagine personale e ha
Il cuore Famnig Hjarta
voluto sapere le prime parole che vengono in mente agli svedesi quando pensano all’Italia – sole, mamma, arte, cibo – e agli italiani quando pensano agli svedesi – luce, mamma, design, Ikea. Infatti lo store svedese rappresenta per l’immaginario italiano oramai un amore che 25 anni fa sembrava un miraggio e che, come ha ricordato Lars Petersson, amministratore delegato di Ikea Italia, durante il convegno organizzato ieri al Teatro Litta di Milano, aveva reso l’apertura dei negozi
Ikea in Italia un azzardo a causa del mercato difficile. Soprattutto per quello che riguardava
Come il design Ikea ha cambiato le case italiane
l’apertura di uno store Ikea a Cinisello alle porte di Milano nel lontano 1989. Invece proprio la città meneghina, all’avanguardia nelle mode e design-oriented, è stata l’ambasciatrice del gruppo svedese in Italia, che quest’anno oltre ai primi 25 anni, ha festeggiato la ventunesima apertura di Pisa e ben 45 milioni di visitatori annui.
Il tavolino Lack, lo sgabello Frosta, la seggiolina per bambini Mammut, il cuscino-cuore Famnig Hjärta sono oramai entrati nel vocabolario italiano per indicare uno stile che coniuga il rigore e la pulizia del design scandinavo con una filosofia low cost,
Intermezzo musicale a base di Abba music
La giornata milanese di festeggiamenti si è strutturata in tre tavole rotonde: la prima dedicata al design dal titolo “Come il design di Ikea ha cambiato le case degli italiani” con la partecipazione, tra gli altri, degli architetti Alessandro Mendini e Stefano Boeri; la seconda sul tema “Come l’Italia è cambiata con Ikea” moderata dal giornalista del Corriere della Sera, Dario Di Vico; e infine “Win win, un profitto sostenibile è possibile”. In tarda mattina sono stati anche presentati i risultati di un’analisi condotta da Ernst & Young e presentata da Roberto Giacomelli sul “Valore esteso di Ikea in Italia”
Roberto Giacomelli di Ernst&Young
riferito soprattutto all’occupazione, al valore aggiunto e al contributo fiscale alle entrate dello stato italiano. L’indagine ha inoltre sottolineato che oltre l’8% dei prodotti venduti nei 351 store della catena nel mondo sono prodotti in Italia, che risulta il terzo Paese fornitore di Ikea dopo Cina e Polonia.

Federica Tomasi

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