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Lars Petersson e Filippa Lagerback |
Filippa Lagerbäck, la
svedese più famosa d’Italia, ha fatto una sua indagine personale e ha
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Il cuore Famnig Hjarta |
voluto
sapere le prime parole che vengono in mente agli svedesi quando pensano
all’Italia – sole, mamma, arte, cibo – e agli italiani quando pensano agli
svedesi – luce, mamma, design, Ikea. Infatti lo store svedese rappresenta per
l’immaginario italiano oramai un amore che 25 anni fa sembrava un miraggio e
che, come ha ricordato Lars Petersson, amministratore delegato di Ikea Italia,
durante il convegno organizzato ieri al Teatro Litta di Milano, aveva reso
l’apertura dei negozi Ikea in Italia
un azzardo a causa del mercato difficile. Soprattutto per quello che riguardava
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Come il design Ikea ha cambiato le case italiane |
l’apertura di uno store Ikea a Cinisello alle porte di Milano nel lontano 1989.
Invece proprio la città meneghina, all’avanguardia nelle mode e design-oriented,
è stata l’ambasciatrice del gruppo svedese in Italia, che quest’anno oltre ai
primi 25 anni, ha festeggiato la ventunesima apertura di Pisa e ben 45 milioni
di visitatori annui.
Il tavolino Lack, lo
sgabello Frosta, la seggiolina per bambini Mammut, il cuscino-cuore Famnig
Hjärta sono oramai entrati nel vocabolario italiano per indicare uno stile che
coniuga il rigore e la pulizia del design scandinavo con una filosofia low
cost,
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Intermezzo musicale a base di Abba music |
La giornata milanese di
festeggiamenti si è strutturata in tre tavole rotonde: la prima dedicata al
design dal titolo “Come il design di Ikea ha cambiato le case degli italiani”
con la partecipazione, tra gli altri, degli architetti Alessandro Mendini e
Stefano Boeri; la seconda sul tema “Come l’Italia è cambiata con Ikea” moderata
dal giornalista del Corriere della Sera, Dario Di Vico; e infine “Win win, un
profitto sostenibile è possibile”. In tarda mattina sono stati anche presentati
i risultati di un’analisi condotta da Ernst & Young e presentata da Roberto
Giacomelli sul “Valore esteso di Ikea in Italia”
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Roberto Giacomelli di Ernst&Young |
riferito soprattutto
all’occupazione, al valore aggiunto e al contributo fiscale alle entrate dello
stato italiano. L’indagine ha inoltre sottolineato che oltre l’8% dei prodotti
venduti nei 351 store della catena nel mondo sono prodotti in Italia, che
risulta il terzo Paese fornitore di Ikea
dopo Cina e Polonia.
Federica Tomasi
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