Dal 25 giugno al 31
agosto alla Triennale di Milano sarà possibile visitare la mostra curata da
Alessandro Guerriero e intitolata “Abiti da lavoro”, che presenterà 40 abiti da
lavoro ideati da progettisti di tutto il mondo, come Alberto Aspesi, Gentucca
Bini, Andrea Branzi, Elio Fiorucci, Antonio Marras, Franco Mazzucchelli,
Alessandro Mendini, Angela Missoni, Issey Miyake, Vivienne Westwood, solo per
citare i più conosciuti al grande pubblico. L’esposizione nasce anche dalla
generosità di alcuni dei 40 progettisti coinvolti, che, insieme
all’Associazione Tam-Tam, diretta dallo stesso Guerriero, hanno voluto
accettare la sfida di Arkadia onlus per favorire l’inserimento lavorativo di
giovani disabili.
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Knitted
Dress di Erwinwurm
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“Il percorso è quello usuale della sartoria: si insegna ai
ragazzi che frequentano il workshop gratuito di Tam-Tam come si trasforma uno schizzo
in un cartamodello. Trasmettiamo questi cartamodelli ad Arkadia Onlus, dove un
gruppo di persone con disabilità li trasforma in abiti veri e propri. Abiti da
Lavoro, appunto. Le ragazze e i ragazzi di Arkadia misurano, tagliano, cuciono,
stirano. Lo stanno facendo anche in questo momento” raccontano Alessandra
Zucchi e Alessandro Guerriero che in questi mesi hanno imbastito l’idea, tessuto
la rete delle relazioni e coordinato la realizzazione della collezione dei 40
abiti in mostra.
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Oroval di Nathalie Dupasquier |
Un tempo l’abito faceva il monaco, il metalmeccanico,
l’avvocato, il banchiere, la signora alla moda, il fantino, il musicista, il
cuoco, il marinaio, la prostituta, il poliziotto, il medico, il portiere, il
giudice, il muratore. Ma oggi? Se prima era l’immagine che il mondo ci
attribuiva – non si poteva lavorare in banca senza giacca e cravatta – oggi è
l’immagine di ciò che vogliamo essere nel mondo. L’abito è corazza della
condizione fisica, sociale, morale e culturale di ciascuno e che ciascuno
sceglie per sé. “Abiti da lavoro” è una mostra collettiva che darà anche luogo
il 3 luglio dalle 14.30 alle 22.00, al Teatro Agorà, al “Convegno Inusuale”. Durante
l’incontro artisti, medici, scrittori, giornalisti, cuochi, psicologi,
imprenditori, psicologi, editori, proporranno brevi suggestioni su
"abiti", "lavoro", "corpo", "identità".
Performance, proiezioni e parole si alterneranno alla lettura di brevi testi
scritti da Giacomo D. Ghidelli. Il Convegno Inusuale si concluderà con un
concerto jazz di Claudio Fasoli (sax), Luca Garlaschelli (double bass) e
Massimo Minardi (chitarra elettrica).
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Lumberjack di Vivienne Westwood |
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